„Ma che ti è venuto in mente, fare un figlio a quasi 50 anni!” mi rimproveravano i parenti.
Io ne ho 46 e un mese fa ho dato alla luce due gemelli: un maschietto, Leonardo, e una femminuccia, Beatrice. Non so spiegarti cosa provo quando li guardo. Felicità, gioia, lacrime, un calore dentro che mi scoppia il cuore, davvero.
Peccato che né mia madre né mia sorella siano venute nemmeno alla dimissione dallospedale. Anche i parenti di mio marito hanno ignorato la nascita dei nostri piccoli. Tutto per la nostra età.
A dirla tutta, non avevo mai pensato ai figli. Ero giovane, vivevo senza pensieri, andavo in discoteca. Cosa vuole una ragazza per essere felice? Cocktail, corteggiatori, notti brave. La mia anima ballava dalla gioia.
Poi, a 22 anni, ho conosciuto Luca. Un bel ragazzo, barba, occhiali, e un umorismo strepitoso. Le ragazze gli correvano dietro, ma ha scelto me. E ammetto che mi ha fatto un bel bene allautostima. Luca aveva un appartamento, la macchina, unattività di famiglia. I suoi genitori gestivano alcuni negozi di abbigliamento in città e guadagnavano bene.
Pensavo di aver trovato il principe azzurro. Luca era il mio biglietto per una vita serena. Sognavo già il matrimonio, il vestito bianco, la luna di miele in Egitto.
Ma per lui non era una cosa seria. Ho vissuto nel suo appartamento un solo mese, poi ha cambiato la serratura e buttato fuori tutte le mie cose mentre ero dal parrucchiere. Lunica cosa che mi ha detto? „Siamo mondi diversi, non fai per me.” Come se fossi un paio di scarpe scomode!
Quella rottura mi ha distrutta. Ho perso 15 chili, mi trascinavo come un fantasma. I capelli mi cadevano, portavo parrucche o cappelli. La salute ne ha risentito. Il dimagrimento rapido ha creato problemi femminili. Ho fatto interventi, preso medicine, provato erbe e tisane. Niente.
Allora mi sono concentrata sulla carriera. Amavo fare le unghie, così sono diventata estetista. Per fortuna, avevo tante clienti e guadagnavo bene. Ho preso un mutuo e comprato un bilocale. Poi ho messo da parte i soldi per la macchina. A 33 anni, ho realizzato il sogno: aprire un centro estetico mio, con altre ragazze che lavorano con me.
Due anni fa ho conosciuto Marco. Lavorava vicino, un giorno è entrato per cambiare 50 euro e mi sono innamorata di nuovo. Abbiamo iniziato a vivere insieme, ci siamo sposati, e naturalmente abbiamo pensato ai figli.
Non riuscivamo, per letà. Allora ho provato la fecondazione assistita. Pregavo Dio ogni giorno di darmi un bambino, di farmi diventare una buona madre.
E Dio mi ha ascoltata. Ho partorito due gemelli sani, il parto è andato benissimo.
„Ma sei impazzita? Figli alla tua età? Hai pensato con la testa?” mi ha urlato mia madre al telefono.
„Dio santo, io tra poco sarò nonna, e tu hai deciso di fare un figlio? Sorella, sei troppo vecchia per queste cose!” gridava mia sorella.
Nessun parente ci ha sostenuti. Fuori dallospedale cerano solo Marco e un fotografo. Abbiamo fatto qualche scatto e siamo tornati a casa.
I piccoli hanno un mese. Né mia madre né mia sorella vogliono venire a trovarci. Dicono che li ho fatti vergognare davanti a tutta la città. Perché ho osato diventare madre alla mia età.
Ma è colpa mia se ho voluto una famiglia? È davvero un peccato così grave?